Ricordiamo tutti la pandemia e ricordiamo tutti quanto si è parlato di respiro.
Ora fortunatamente quel periodo è passato ma, come ricorda il dott. Giuseppe De Marco, medico americano molto attivo sul tema e che ha dedicato molte energie allo studio della patologia, in un suo recente post:
“Il Covid ha dimostrato quanto una consistente diffusione di agenti respiratori patogeni possa avere un impatto drammatico e devastante sulla società.
Dal punto di vista scientifico, non vi sono dubbi sul fatto che si tratti di un evento destinato a ripetersi negli anni futuri.
Al fine di salvaguardare la salute della popolazione, è fondamentale ricordare l'importanza di una adeguata preventiva preparazione, sia per poter rispondere prontamente ed efficacemente a una nuova emergenza, evitando in tal modo il rischio di dover prendere decisioni affrettate e di dover spesso improvvisare, come purtroppo troppo spesso è accaduto nella recente pandemia, anche in relazione a problematiche di natura organizzativa, logistica e strutturali, non correlate alla scarsa ed incompleta conoscenza dell'agente patogeno.
Tra le possibili misure che possono essere adottate per minimizzare ed ammortizzare le conseguenze di future epidemie o pandemie da agenti respiratori, possiamo annoverare anche la “RIEDUCAZIONE” al respiro.
Purtroppo, per ansia, stress o semplicemente per cattive abitudini posturali, spesso respiriamo in modo superficiale, mentre una respirazione profonda è essenziale per garantire un adeguato apporto di ossigeno ai tessuti. Un approccio maggiormente consapevole, anche con esercizi mirati, a un atto semplice e proprio per questo largamente ed ingiustamente trascurato quale è la respirazione, costituisce senz'altro un fattore in grado di contribuire al benessere generale e migliorare la qualità della vita.
Reimpariamo a respirare!
