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ANNA MAURI

PERCHE' NON FARE YOGA

Voglio condividere con voi una conversazione avuta con un’amica risalente a qualche anno fa.

IO: Sai vorrei provare a fare yoga

E.: Yoga? Ma sei matta, dai abbiamo già poco tempo, ci manca solo di perderne altro a fare yoga.

IO: Ma perché dici così? Invece a me attira parecchio. Non so….vorrei fermarmi un attimo

E.: Ecco, appunto fermarsi. Ma lo sai che chi si ferma è perduto? Dai siamo seri! Non mi fa consumare molte calorie e quindi per la prova costume non mi serve, è lento e io sono abituata a fare 3 cose in una volta, sono multitasking, quindi so già che non fa per me.

Inoltre la musica è soffusa, non c’è azione. Io devo sentire la pressione, la sfida e la musica deve essere a palla.

IO: Sì, ma perché tenere sempre il piede sull’acceleratore, a volte non sarebbe meglio frenare un pò? Io sono stufa di correre dietro alle aspettative di tutti, io mi iscrivo, faccio 10 lezioni e poi vedo, anche nel caso in cui non mi piacesse per nulla, avrei comunque fatto una nuova esperienza.

E poi dicono che per lo stress e le difficoltà con il sonno è un toccasana

E.: Beh se te la senti di provare, fai bene, io non credo che ti seguirò.

Ho provato un paio di volte al mare e mi sono annoiata a morte.

E soprattutto non ho davvero tempo e voglia di fare un percorso interiore.

Già, perché è così che definiscono lo yoga, un percorso interiore, figuriamoci!

Per quanto riguarda il sonno...... esistono delle goccine miracolose che in due minuti ti fanno partire per il mondo dei sogni!

E quando sono stressata mi sfogo andando a correre o mi guardo un bel film sul divano con le patatine e una birretta. Sto alla grande.

Questa conversazione si svolgeva quattro anni fa tra me ed Elena, una cara amica ed ora anche una bravissima insegnante di yoga.


Questo scritto non vuole essere una “parabola” sulla conversione di una scettica allo yoga, quello su cui vorrei portare l’attenzione è che, molte volte, dedichiamo gran parte dei nostri sforzi alla ricerca della forma fisica, del piacere momentaneo, dell’apparire sempre in forma e ci dimentichiamo completamente che siamo fatti anche di mente, di emozioni, di cuore.

Quante volte alla domanda “Ciao, come stai? “ avete risposto con un “Tutto bene grazie”, ma è davvero così?

Addestrare il nostro pensiero è importante tanto quanto allenare il nostro corpo, non importa se non lo vede nessuno, lo dobbiamo fare per noi stessi.

Viviamo in tempi dove tutto è esposto sotto i riflettori, dove si condivide tutto, forse anche per sentirsi meno soli, ma forse è arrivato il momento di rivolgere lo sguardo verso l’interno per cercare chi siamo e cosa vogliamo davvero.


Namastè



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